Il Segretario Generale ha, nella sua relazione, approvata all'unanimità dal Congresso, illustrato il ruolo del lavoro alla luce degli eventi storici occorsi quali la pandemia ed il conflitto che sta sconvolgendo l’Ucraina. Il tessuto produttivo nazionale è chiaramente scosso per non dire declinante ed il lavoro deve trovare all’interno di questo contesto un nuovo ruolo ed un nuovo significato, anche con riferimento all’Europa. Infortuni sul lavoro, precarizzazione, quarta rivoluzione industriale, globalizzazione sono questioni fondamentali. Il sindacato dovrà fare pesare le istanze sociali, ma ancora una volta ribadisce il Segretario Generale, occorre avere una prospettiva europea. I sindacati tradizionali e organizzati non sono in grado di ovviare a molti problemi del mondo del lavoro. La situazione politica non aiuta, in particolare per la perenne litigiosità dei partiti e lo stato di continua campagna elettorale in cui versa la politica nazionale. Il Governo Draghi aveva un mandato limitato, siamo in una fase di passaggio. Le forze sociali devono proporsi costruttivamente. Ma la continua dinamica politica non consente di risolvere i problemi perché non esistono forze stabili di riferimento. Sono state attuate misure valide quali il reddito di cittadinanza ma tale misura non ha risposto alle esigenze di lavoro e produttive. La situazione economica si sta aggravando con l’inflazione, il caro vita, la scarsità energetica. Come sindacato l’AGL, deve essere conflittuale ma anche capace di utilizzare a beneficio dei lavoratori le situazioni favorevoli dal punto di vista contrattuale. Non esistono in Italia politiche del lavoro ed industriali ed il mondo dell’imprenditoria è in crisi. Alcune questioni nazionali sono ancora irrisolte: la crisi del mezzogiorno, ad esempio. L’Italia deve operare una svolta in questioni essenziali: l’ambiente, le fonti dell’energia, l’investimento su formazione ed istruzione, sul lavoro femminile. Occorre maggiore impegno nel sindacato, ma l’organizzazione si è mossa bene in particolare attraverso il patronato ed il centro di assistenza fiscale. Stiamo lavorando bene rispetto alle forze ed alle dimensioni dell’organizzazione. A Milano e in diverse zone del Paese il sindacato inizia ad essere conosciuto. L’obiettivo però è diffondere capillarmente l’organizzazione su tutto il territorio nazionale. Importante è tenere presente che numerosi soggetti si sono rivolti all’organizzazione ed hanno trovato ascolto e competenza.
AGL MARCHE
giovedì 23 giugno 2022
mercoledì 21 settembre 2016
ROBERTO FASCIANI DIRETTORE DI EUROPE CHINESE NEWS
a destra, la Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, Angela Zhou
Roberto Fasciani è il nuovo Direttore di EUROPE CHINESE NEWS.
Roberto Fasciani è il nuovo Direttore di EUROPE CHINESE NEWS.
“EUROPE CHINESE NEWS” secondo il Sole 24 Ore (21. 3.2012), è “la più importante testata in ideogrammi scritta e stampata in Italia”. Fondata nel 2004, distribuita in Italia e in Europa, la pubblicazione ha anche una versione online in cinese sul sito http://www.ozhrb.eu e in inglese sul sito http://www.ihuarenbao.com/en/ . La Presidente della Società editrice è Angela Zhou, imprenditrice ben conosciuta, anche fondatrice e Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, società a capo del gruppo HUAXIA, una delle più importanti imprese cinesi in Italia. Il suo gruppo ha interessi in molti settori fra cui: media on e offline, media center, e-commerce globale, organizzazione di eventi, studi di consulenza, import ed export di beni di lusso e di prodotti alimentari, hotel, enoteche, ristoranti cinesi e occidentali, food & beverage, catering e ospitalità, agenzie di viaggi, società di consulenza per investimenti , promotore di mostre, studi legali, società di assicurazione, centri culturali e altri modelli multi-business. MILAN HUAXIA GROUP è una delle aziende di proprietà di imprenditori cinesi più influenti in Italia e una tra le più importanti società cinesi a livello internazionale.
martedì 3 dicembre 2013
COOPERATIVE: IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DECRETA LA FINE DELL'UNCI E DEL FONDO MUTUALISTICO PROMOCOOP
pubblicato sulla gazzetta ufficiale n.275 del 23 nov.2013
IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Visto l'articolo 45, comma 1, della Costituzione; Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577; Visto il decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale 18 luglio 1975, pubblicato per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 211 dell'8 agosto 1975, con il quale l'Unione nazionale cooperative italiane (U.N.C.I.) e' stata riconosciuta quale associazione nazionale di rappresentanza assistenza e tutela del movimento cooperativo, ai sensi e per gli effetti degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato n. 1577 del 1947, e ne e' stato altresi' approvato il relativo statuto; Visti gli articoli 27 e 28 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 recante la riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, con i quali si attribuiscono al Ministero delle attivita' produttive le funzioni ed i compiti gia' di competenza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale in materia di cooperazione; Visto il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, ed in particolare l'articolo 1, comma 12, il quale dispone che la denominazione «Ministero dello sviluppo economico» sostituisce, ad ogni effetto e ovunque presente, la denominazione «Ministero delle attivita' produttive» in relazione alle funzioni gia' conferite a tale Dicastero; Visto l'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 2000, n. 361, recante norme per la semplificazione dei procedimenti di riconoscimento di persone giuridiche private e di approvazione delle modifiche dell'atto costitutivo e dello statuto; Visto l'articolo 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220 ed in particolare il comma 7, in forza del quale il Ministro delle attivita' produttive puo' revocare il riconoscimento alle Associazioni nazionali che non sono in grado di assolvere efficacemente le proprie funzioni di vigilanza sugli enti cooperativi associati; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 novembre 2008, n. 197, recante il regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico; Vista la relazione del Direttore Generale per le piccole medie imprese e gli enti cooperativi, allegata alla nota prot. n. 121080 in data 17 luglio 2013, con la quale sono state segnalate perduranti problematiche ed inefficienze nell'attivita' di vigilanza dell'U.N.C.I. nei confronti delle cooperative associate, stante il persistere di una conflittualita' interna circa il soggetto titolato all'effettiva rappresentanza dell'associazione, manifestata dalla nomina di rappresentanti legali eletti in adunanze separate, indette di volta in volta da organi oggetto di contestazione, con deliberazioni impugnate in sede giurisdizionale che hanno determinato pronunce difformi e non definitive, rese in sede cautelare; Vista la relazione dei Sindaci dell'U.N.C.I. i quali nel mese di dicembre 2010 avevano segnalato un perdurante stato di immobilita' dell'attivita' amministrativa dell'Associazione di rappresentanza, a seguito del conflitto insorto in seno ai relativi organi statutari, il quale non consentiva un andamento ordinato della gestione amministrativa e associativa, con conseguente mancata approvazione del bilancio consuntivo 2009 e del bilancio preventivo 2010 nonche' delle quote associative per l'anno 2010, atti indispensabili per il corretto svolgimento della vita associativa; Viste le risultanze dell'attivita' di vigilanza svolta dal Ministero nei confronti dell'Associazione nell'anno 2011, che ha confermato irregolarita' gestionali consistenti nella mancata approvazione di bilanci, nelle intervenute modifiche statutarie in contrasto con le indicazioni ministeriali, nelle ricorrenti carenze nella redazione dei verbali di revisione da parte dei revisori incaricati dall'U.N.C.I.; Viste le diffide rivolte all'U.N.C.I. a disporre specifici correttivi nell'organizzazione dell'attivita' revisionale, da attuarsi mediante programmazione e realizzazione di attivita' formativa e di aggiornamento dei revisori, in esito alle quali sono pervenute risposte contrastanti dai diversi soggetti che rivendicavano, contemporaneamente ed in conflitto tra di loro, la titolarita' della qualita' di legale rappresentante dell'Associazione; Preso atto della corrispondenza intercorsa con la Prefettura di Roma - Ufficio territoriale del Governo, la quale attesta il perpetuarsi della situazione di forte conflitto, dovuto alle contrapposte richieste di iscrizione, quale rappresentante legale, nel registro prefettizio delle persone giuridiche, da parte di soggetti diversi, legittimati a seguito di successive pronunce, non definitive e non univoche, rese dal Tribunale Civile di Roma. In particolare, nel solo ultimo anno risulta che sulla base di successive assemblee congressuali e di distinti provvedimenti giudiziali la Prefettura di Roma ha proceduto ad iscrivere quale presidente legale rappresentante prima il Cav. Pasquale Amico, poi il Sig. Cosimo Mignogna, successivamente il Cav. Pasquale Amico e, da ultimo, in data 29 settembre 2013, il Sig. Cosimo Mignogna; Vista la nota del Sindacato FE.S.I.C.A., pervenuta in data 13 settembre 2012, con la quale si segnala al Ministero l'assenza di certezze circa l'effettiva titolarita' della rappresentanza legale dell'U.N.C.I., ribadita con successiva nota dello stesso Sindacato del 15 marzo 2013, con la quale si rinnova la richiesta di chiarimenti sul soggetto titolato a rappresentare l'Associazione in giudizio, nel procedimento di opposizione al licenziamento di dipendenti in servizio presso la sede nazionale di U.N.C.I.; Tenuto conto delle segnalazioni e richieste di chiarimenti rivolte al Ministero, provenienti da enti di natura pubblica e privata presso i quali l'U.N.C.I. ha designato propri rappresentanti, circa l'effettivita' della carica di rappresentante legale dell'Associazione medesima, stanti le contrastanti affermazioni provenienti da soggetti che assumono di essere titolati; Preso atto delle numerose pronunce rese dal Tribunale di Roma, dalle quali emerge un insanabile conflitto e la non univoca individuazione del rappresentante legale dell'U.N.C.I. ed in particolare: - ordinanza 27 aprile 2012, la quale rinvia alla inevitabile convocazione dell'assemblea degli associati l'adozione delle decisioni necessarie per risolvere le problematiche verificatesi e ripristinare un regolare sistema amministrativo; - ordinanza collegiale 19 giugno 2012 la quale riconosce la validita' della costituzione in giudizio dell'UNCI nella persona del rappresentante legale p.t. Pasquale Amico; - ordinanza 27 luglio 2012, giudice dott.ssa Buonocore, con la quale e' stato ingiunto al prof. Paolo Galligioni di "immettere Amico Pasquale, quale neo nominato presidente dell'U.N.C.I. nella disponibilita' della documentazione e dei beni di pertinenza della predetta associazione e di consentire allo stesso il libero accesso alla sede dell'Ente, per l'espletamento delle funzioni di pertinenza; astenersi dal compimento di atti ed attivita' riservate, per legge o per statuto, al Presidente dell'U.N.C.I. o ad altro diverso organo dell'Associazione; astenersi dalla spendita della qualita' di presidente dell'U.N.C.I. nei rapporti con gli associati ed i terzi"; - ordinanza 16 novembre 2012, giudice dott. Scerrato, con la quale e' stata rigettata l'istanza di sospensione della delibera congressuale del 24 marzo 2012 che ha eletto il Cav. Amico a Presidente dell'U.N.C.I., confermata con successiva ordinanza collegiale del 6 febbraio 2013; - ordinanza del 10 gennaio 2013, giudice dott.ssa Dell'Orfano, che ha dichiarato la piena regolarita' di tutti gli atti prodromici al congresso del 24 marzo 2012, riguardante l'elezione del Cav. Pasquale Amico quale presidente e legale rappresentante dell'U.N.C.I.; - sentenza n. 16217 dell'11 giugno 2013, depositata in data 22 luglio 2013, con la quale il Tribunale di Roma - III Sezione Civile, ha accertato che lo statuto dell'U.N.C.I. da applicare e' quello del 2000, dichiarando altresi' nulla la deliberazione del Consiglio Generale U.N.C.I. del 23 giugno 2010 con cui venne fissata la convocazione del Congresso nazionale straordinario dell'Associazione ed approvato il relativo regolamento congressuale. Sulla base di detto provvedimento giudiziale e del congresso straordinario del 15 luglio 2013, la Prefettura di Roma ha provveduto ad iscrivere nel registro delle persone giuridiche il signor Mignogna Cosimo quale presidente e legale rappresentante dell'U.N.C.I.; - ordinanza del Tribunale Civile di Roma, Sezione III, giudice dott.ssa Libri, del 29 luglio 2013 con la quale e' stata in via preliminare rilevata l'infondatezza della eccezione di difetto di legittimazione passiva dell'U.N.C.I., rappresentata dal Cav. Amico, sul presupposto della spettanza a costui della carica di presidente dell'U.N.C.I., a seguito dell'elezione del 24 marzo 2012; Vista la comunicazione dell'avvio del procedimento di revoca di cui alla nota prot. n. 145274 in data 6 settembre 2013; Valutate le argomentazioni formulate mediante deposito di documentazione prodotta nel corso della accordata audizione delle parti controinteressate svoltasi in data 18 settembre 2013; Vista la successiva nota prot. n. 161545 in data 3 ottobre 2013 con la quale l'Amministrazione ha comunicato la sospensione per trenta giorni, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge 7 agosto 1990, n. 241 del termine finale del procedimento di revoca; Preso atto altresi' che, successivamente alla comunicazione del 3 ottobre 2013, inerente la sospensione del termine finale del procedimento di revoca, in data 18 ottobre 2013 veniva richiesto all'U.N.C.I. un aggiornamento di notizie circa l'attivita' di vigilanza svolta; Preso atto che nel corso del procedimento di verifica dei presupposti per la revoca, il Cav. Amico ha ribadito l'avvenuta assegnazione di 3.403 incarichi di revisione cooperativa nell'anno 2013, con la conclusione di solo 296 di essi, ed il Sig. Mignogna ha dichiarato di aver autonomamente disposto l'effettuazione di circa 1.500 revisioni cooperative dietro segnalazione degli uffici regionali dell'Associazione, restando dunque acclarata l'incertezza sulla individuazione della carica di presidente e di soggetto legittimato all'attribuzione degli incarichi di revisione; Ritenuto che la predetta incertezza sulla individuazione della carica di presidente e di soggetto legittimato all'attribuzione degli incarichi di revisione incide sul corretto svolgimento dell'attivita' revisionale con possibili ripercussioni sugli esiti della stessa; Valutate le dichiarazioni e le osservazioni che le due parti hanno reso negli incontri tenuti presso la Direzione generale per le piccole e medie imprese e gli enti cooperativi, attraverso le quali e' stata ribadita da un lato l'impossibilita' di una soluzione stragiudiziale del perdurante conflitto, dall'altra la riproposizione dello sdoppiamento delle strutture sociali ed amministrative, fatti questi che rappresentano un evidente ostacolo alla corretta e serena gestione del rapporto associativo e revisionale con le cooperative aderenti; Considerato che tale perdurante incertezza nella titolarita' della "governance" associativa ostacola l'efficace svolgimento della attivita' revisionale nei confronti degli enti cooperativi associati e le relazioni con i soggetti istituzionali che hanno rapporti con l'U.N.C.I.; Preso atto che a causa della conflittualita' interna sono state fissate due distinte sedi sociali, ubicate in luoghi diversi, con conseguente indeterminatezza ai fini delle comunicazioni, notifiche e rapporti istituzionali; Considerato che la revoca del riconoscimento costituisce l'unico provvedimento previsto dalla legge come adottabile da parte della Amministrazione, in presenza di presupposti incidenti sullo svolgimento corretto ed efficiente della attivita' revisionale nei confronti delle societa' cooperative aderenti; Ritenuto che sussistono i presupposti di fatto e di diritto per l'adozione, ai sensi dell'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 2 agosto 2002 n. 220, del provvedimento di revoca del riconoscimento dell'associazione U.N.C.I., atteso che la medesima Associazione non risulta essere piu' in grado di assolvere efficacemente alle funzioni di vigilanza sugli enti cooperativi associati, ad essa demandate; Considerato che il suddetto riconoscimento e' intervenuto con decreto ministeriale 18 luglio 1975, adottato ai sensi e per gli effetti degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577, rilevando dunque sia ai fini della legittimazione allo svolgimento dell'attivita' di vigilanza sia ai fini dell'acquisto della personalita' giuridica; Considerate le sopravvenute modifiche normative (articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 2000, n. 361, recante norme per la semplificazione dei procedimenti di riconoscimento di persone giuridiche private e di approvazione delle modifiche dell'atto costitutivo e dello statuto e articolo 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220) le quali circoscrivono il riconoscimento da parte di questo Ministero alla sola legittimazione allo svolgimento dell'attivita' di vigilanza; Considerato che il presente provvedimento di revoca incide su di un riconoscimento, avvenuto in epoca antecedente alle suddette modifiche normative, che ha rivestito la duplice inscindibile valenza di legittimazione allo svolgimento dell'attivita' di vigilanza e di acquisto della personalita' giuridica, e dunque deve valere per ogni effetto conseguente allo stesso riconoscimento; Visto l'articolo 11, comma 1, della legge 31 gennaio 1992, n. 59, il quale prevede che le associazioni nazionali di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo, riconosciute ai sensi dell'articolo 5 del citato decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577, e successive modificazioni, e quelle riconosciute in base a leggi emanate da regioni a statuto speciale possono costituire fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, i quali possono essere gestiti senza scopo di lucro da societa' per azioni o da associazioni e sono alimentati ed incrementati ai sensi dei commi 4 e 5 del medesimo articolo 11; Considerato che l'U.N.C.I. ha costituito un fondo mutualistico gestito da Fondo per la promozione e lo sviluppo della cooperazione - Promocoop S.p.A.; Ritenuto di dover disporre circa gli aspetti conseguenziali alla revoca del riconoscimento dell'U.N.C.I.; Decreta Art. 1 1. Ai sensi dell'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, e' revocato ad ogni effetto il riconoscimento dell'Unione nazionale cooperative italiane (U.N.C.I.), quale associazione nazionale di rappresentanza e tutela del movimento cooperativo, di cui al decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 18 luglio 1975, adottato ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577. Art. 2 1. A far data dalla pubblicazione del presente decreto, l'U.N.C.I. non e' piu' legittimato a ricevere alcun versamento di cui all'articolo 8 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato n. 1577 del 1947, a titolo di contributo per l'attivita' revisionale da parte delle cooperative e degli enti mutualistici, quali individuati ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 220 del 2002. 2. A far data dalla suddetta pubblicazione, all'associazione U.N.C.I. e' fatto divieto di accettare versamenti relativi alle fattispecie di cui al comma 1, pena le responsabilita' configurabili alla stregua della normativa vigente. 3. Con successivo provvedimento saranno stabiliti criteri e modalita' per la definizione dei rapporti pendenti e per la individuazione delle risorse residue, acquisite per le attivita' revisionali, da versare al Bilancio entrata dello Stato, Capo XVIII, Capitolo 3592. Art. 3 1. A far data dalla pubblicazione del presente decreto, cessa la legittimazione della societa' Fondo per la promozione e lo sviluppo della cooperazione - Promocoop S.p.A., che gestisce il fondo mutualistico costituito dall'U.N.C.I. ai sensi dell'articolo 11 della legge 31 gennaio 1992, n. 59, ad accettare versamenti e devoluzioni di cui al medesimo articolo 11, commi 4 e 5, rivenienti dalle societa' cooperative e dagli enti mutualistici quali individuati ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 220 del 2002. 2. A far data dalla suddetta pubblicazione, alla societa' Fondo per la promozione e lo sviluppo della cooperazione - Promocoop S.p.A. e' fatto divieto di accettare versamenti e devoluzioni relativi alle fattispecie di cui al comma 1, pena le responsabilita' configurabili alla stregua della normativa vigente. 3. Con successivo provvedimento saranno stabiliti criteri e modalita' per la definizione dei rapporti pendenti e per la individuazione delle risorse residue, acquisite per le finalita' di cui al citato articolo 11, da versare al Bilancio entrata dello Stato, Capo XVIII, Capitolo 3592. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avverso il presente provvedimento e' ammesso, entro 60 giorni, ricorso giurisdizionale dinanzi al Tribunale amministrativo regionale per il Lazio ovvero, entro 120 giorni, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 1199 del 1971. Roma, 22 novembre 2013 Il Ministro: Zanonato
giovedì 14 novembre 2013
IL VIDEO DELLA 3^ GIORNATA NAZIONALE DEL SINDACALISMO svoltasi a CORRIDONIA (MC)
Ci complimentiamo con Geremia Mancini (Segretario Confederale dell'UGL)
per aver organizzato la pregevole iniziativa. Segnaliamo, tra gli altri,
gli interventi e le premiazioni dell'Avv. Andrea Benzi (dal minuto 8:21
al minuto 11:14) e del Sen. Giorgio Benvenuto, politico e storico
leader sindacale della UIL (dal minuto 25:55 al minuto 28:11).
Ecco il link del video:
Ecco il link del video:
http://www.youtube.com/watch?v=incfhGSuhb0
(nella foto: Giorgio Benvenuto in una assemblea del 1980 all'Alfa Romeo di Arese-MI)
(nella foto: Giorgio Benvenuto in una assemblea del 1980 all'Alfa Romeo di Arese-MI)
venerdì 18 ottobre 2013
ASSEGNATO AD ANDREA BENZI , STORICO ED AVVOCATO IN MILANO, IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO “AMBASCIATORI DELLA FAME”
Ambasciatori della fame (1892), olio su tela, cm 51,5x73,
collezione privata
http://www.zavagli.it/giuseppe_pellizza_da_volpedo.htm
Mercoledì 23 ottobre 2013, a Corridonia (MC) si terrà la 3^ “Giornata Nazionale del Sindacalismo”. Durante l'evento, che mira a valorizzare ogni aspetto del ruolo sindacale senza alcuna preclusione, viene assegnato il riconoscimento “Ambasciatori della fame” che prende il nome dal dipinto di Giuseppe Pelizza da Volpedo (il dipinto anticipa e annuncia il più famoso “Quarto Stato”).Quest'anno il riconoscimento verrà assegnato, tra gli altri, allo storico Andrea Benzi, avvocato in Milano e Segretario Nazionale della ANVG Associazione Nazionale Volontari di Guerra, che ha avuto la capacità e il merito di curare le opere del grande sindacalista FILIPPO CORRIDONI. Il Convegno avrà per titolo : “Il lavoro umano:chiave essenziale di tutta la questione sociale”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Corridoni
Per leggere le opere di Filippo Corridoni curate da Andrea Benzi , clicca sul seguente link:
http://roberto-fasciani.blogspot.it/2013/10/per-procurarsi-le-opere-di-del-grande.html
http://www.zavagli.it/giuseppe_pellizza_da_volpedo.htm
Mercoledì 23 ottobre 2013, a Corridonia (MC) si terrà la 3^ “Giornata Nazionale del Sindacalismo”. Durante l'evento, che mira a valorizzare ogni aspetto del ruolo sindacale senza alcuna preclusione, viene assegnato il riconoscimento “Ambasciatori della fame” che prende il nome dal dipinto di Giuseppe Pelizza da Volpedo (il dipinto anticipa e annuncia il più famoso “Quarto Stato”).Quest'anno il riconoscimento verrà assegnato, tra gli altri, allo storico Andrea Benzi, avvocato in Milano e Segretario Nazionale della ANVG Associazione Nazionale Volontari di Guerra, che ha avuto la capacità e il merito di curare le opere del grande sindacalista FILIPPO CORRIDONI. Il Convegno avrà per titolo : “Il lavoro umano:chiave essenziale di tutta la questione sociale”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Corridoni
Per leggere le opere di Filippo Corridoni curate da Andrea Benzi , clicca sul seguente link:
http://roberto-fasciani.blogspot.it/2013/10/per-procurarsi-le-opere-di-del-grande.html
PER PROCURARSI LE OPERE DEL GRANDE SINDACALISTA FILIPPO CORRIDONI CURATE DA ANDREA BENZI...
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agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com
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Prezzi (spese postali escluse):
La prima pubblicazione organica degli scritti di Filippo Corridoni (1887-1915), il sindacalista rivoluzionario che aderì all’interventismo e morì eroicamente in guerra in un assalto alla Trincea delle Frasche. L’attualità del pensiero corridoniano nell’odierno contesto economico e sociale.
Dopo la pubblicazione degli scritti politici e sindacali di Filippo Corridoni (“Come per andare più avanti ancora”, Società Editrice Barbarossa di Milano), il passo editoriale successivo porta alla pubblicazione di quanto resta del carteggio corridoniano, proseguendo quindi lo sforzo per restituire al pubblico nazionale una raccolta il più possibile completa di tutto quanto ha lasciato di scritto il sindacalista soldato. Per la stessa casa editrice milanese è uscito infatti, curato da Andrea Benzi, il volume “..per le mie idee” (Lettere, frammenti epistolari, cartoline dal fronte): non solo un contributo fondamentale per leggere la vita dell’ “arcangelo sindacalista”, attraverso il percorso intimo che sempre la corrispondenza è in grado di svelare, dai tempi della giovinezza alla tragica ed eroica morte sui campi di battaglia, ma anche una testimonianza scritta della storia italiana dal 1904 al 1915, storia del movimento sindacale, storia politica, storia economica, sociale e di costume. Un crescendo da tragedia è suscitato dalla lettura di queste lettere, frammenti, brevi e significative cartoline militari, commoventi prove dell’Italia che poneva le proprie basi nel XX secolo, con le sue lotte per la sua definitiva unificazione politica e territoriale, con le azioni sindacali per i diritti, la dignità e l’etica del lavoro, con le guerre per acquisire il suo nuovo ruolo e la sua completa sovranità nel contesto europeo e mondiale, risultati questi, tutti scaturiti dal sangue e dal sacrificio di intere generazioni, dal confronto talvolta anche fratricida delle opposte fazioni politiche e sociali. Dalla gioventù marchigiana e dall’accenno ad uno sfortunato amore nella nativa Pausula, dal 1931 rinominata Corridonia, alle lettere narranti l’incessante azione sindacale a Milano e Bologna, alle cartoline militari scritte dalle trincee del Carso o da qualche provvisorio accantonamento in prossimità del fronte, questa raccolta, purtroppo frammentaria, è tuttavia sufficiente a darci una piena e compiuta idea dell’autore, della sua vita, delle sue passioni e dei suoi pensieri, nonché ci apre alcuni squarci della vita italiana di quegli anni con i suoi protagonisti, destinati a recitare in seguito un ruolo di primissimo piano nelle vicende politiche nazionali, come Benito Mussolini ed Alceste De Ambris, futuro Duce e capo del fascismo il primo, futuro capo di gabinetto di D’Annunzio a Fiume e sostenitore del primo antifascismo il secondo. Qui e là poi, alle lettere ed alle cartoline più “impegnate”, si affiancano altre note di una straordinaria “normalità”, che parlano della vita di tutti i giorni, della famiglia, del lavoro, di piatti di tagliatelle e di vino, veri e propri interstizi o sfondi in cui si sviluppa l’incredibile avventura terrena di Filippo Corridoni, grandissimo eroe umano, prima che eroe sindacalista e soldato. Tutto appare sorretto dall’idealismo più puro e dalla profonda sincerità del personaggio, tutto tende ad un?esasperazione tragica, degna di un moderno guerriero omerico, tutto spinge e trascina, in un’impennata esponenziale di ineguagliabile drammaticità, al momento cruciale della morte violenta in battaglia, cui l’eroe appare quasi consapevolmente predestinato da una vita troppo “dedicata” agli altri ed all’idea, troppo permeata dell’etica del sacrificio: così quel 23 ottobre 1915 muore Filippo Corridoni, in faccia agli Austriaci, esponendosi al loro fuoco. Tutto è in lui impegno, volontà, accettazione di un tragico destino, ma tutto è anche entusiasmo, coraggio, amore e amicizia, dolore sprezzante, talvolta lamento e scoramento, persino impulso politico e rivalità, gelosia ed ambizione, ironia e felicità, come è tipico del combattente integrale che, suo malgrado e per fortuna, vive il suo destino di uomo, agisce e soffre senza tuttavia mai perdersi d’animo, senza mai dimenticare la meta, dando tutto sé stesso.
Prezzi (spese postali escluse):
- F.Corridoni “Il fuoco sacro della rivolta” Ed. Seb,
Anno: 2006, Pagine: 360
euro 20,00
- F.Corridoni “Come per andare più avanti ancora” , Ed.
Seb, Anno: 2001 Pagine: 284
euro 18,50
- F.Corridoni “Per le mie idee”, Ed. Seb, Anno: 2oo3,
Pagine: 225
euro 15,00
- offerta speciale:
tutti e tre i volumi 35,00 euro.
- F.Corridoni “Il fuoco sacro della rivolta”
F.Corridoni “Come per andare più
avanti ancora”
La prima pubblicazione organica degli scritti di Filippo Corridoni (1887-1915), il sindacalista rivoluzionario che aderì all’interventismo e morì eroicamente in guerra in un assalto alla Trincea delle Frasche. L’attualità del pensiero corridoniano nell’odierno contesto economico e sociale.
F.Corridoni “Per le mie idee”
Dopo la pubblicazione degli scritti politici e sindacali di Filippo Corridoni (“Come per andare più avanti ancora”, Società Editrice Barbarossa di Milano), il passo editoriale successivo porta alla pubblicazione di quanto resta del carteggio corridoniano, proseguendo quindi lo sforzo per restituire al pubblico nazionale una raccolta il più possibile completa di tutto quanto ha lasciato di scritto il sindacalista soldato. Per la stessa casa editrice milanese è uscito infatti, curato da Andrea Benzi, il volume “..per le mie idee” (Lettere, frammenti epistolari, cartoline dal fronte): non solo un contributo fondamentale per leggere la vita dell’ “arcangelo sindacalista”, attraverso il percorso intimo che sempre la corrispondenza è in grado di svelare, dai tempi della giovinezza alla tragica ed eroica morte sui campi di battaglia, ma anche una testimonianza scritta della storia italiana dal 1904 al 1915, storia del movimento sindacale, storia politica, storia economica, sociale e di costume. Un crescendo da tragedia è suscitato dalla lettura di queste lettere, frammenti, brevi e significative cartoline militari, commoventi prove dell’Italia che poneva le proprie basi nel XX secolo, con le sue lotte per la sua definitiva unificazione politica e territoriale, con le azioni sindacali per i diritti, la dignità e l’etica del lavoro, con le guerre per acquisire il suo nuovo ruolo e la sua completa sovranità nel contesto europeo e mondiale, risultati questi, tutti scaturiti dal sangue e dal sacrificio di intere generazioni, dal confronto talvolta anche fratricida delle opposte fazioni politiche e sociali. Dalla gioventù marchigiana e dall’accenno ad uno sfortunato amore nella nativa Pausula, dal 1931 rinominata Corridonia, alle lettere narranti l’incessante azione sindacale a Milano e Bologna, alle cartoline militari scritte dalle trincee del Carso o da qualche provvisorio accantonamento in prossimità del fronte, questa raccolta, purtroppo frammentaria, è tuttavia sufficiente a darci una piena e compiuta idea dell’autore, della sua vita, delle sue passioni e dei suoi pensieri, nonché ci apre alcuni squarci della vita italiana di quegli anni con i suoi protagonisti, destinati a recitare in seguito un ruolo di primissimo piano nelle vicende politiche nazionali, come Benito Mussolini ed Alceste De Ambris, futuro Duce e capo del fascismo il primo, futuro capo di gabinetto di D’Annunzio a Fiume e sostenitore del primo antifascismo il secondo. Qui e là poi, alle lettere ed alle cartoline più “impegnate”, si affiancano altre note di una straordinaria “normalità”, che parlano della vita di tutti i giorni, della famiglia, del lavoro, di piatti di tagliatelle e di vino, veri e propri interstizi o sfondi in cui si sviluppa l’incredibile avventura terrena di Filippo Corridoni, grandissimo eroe umano, prima che eroe sindacalista e soldato. Tutto appare sorretto dall’idealismo più puro e dalla profonda sincerità del personaggio, tutto tende ad un?esasperazione tragica, degna di un moderno guerriero omerico, tutto spinge e trascina, in un’impennata esponenziale di ineguagliabile drammaticità, al momento cruciale della morte violenta in battaglia, cui l’eroe appare quasi consapevolmente predestinato da una vita troppo “dedicata” agli altri ed all’idea, troppo permeata dell’etica del sacrificio: così quel 23 ottobre 1915 muore Filippo Corridoni, in faccia agli Austriaci, esponendosi al loro fuoco. Tutto è in lui impegno, volontà, accettazione di un tragico destino, ma tutto è anche entusiasmo, coraggio, amore e amicizia, dolore sprezzante, talvolta lamento e scoramento, persino impulso politico e rivalità, gelosia ed ambizione, ironia e felicità, come è tipico del combattente integrale che, suo malgrado e per fortuna, vive il suo destino di uomo, agisce e soffre senza tuttavia mai perdersi d’animo, senza mai dimenticare la meta, dando tutto sé stesso.
venerdì 12 ottobre 2012
PROVINCIA DI FERMO E PROVINCIA DI MACERATA: INCENTIVI A CREAZIONE NUOVE IMPRESE
Provincia di Fermo (scadenza 30.11.2012):
http://provincia.fm.it/public/bandi/726/avviso-creazione-di-impresa-asse-iii-inclusione-sociale.pdf
http://provincia.fm.it/public/bandi/726/modulistica-in-formato-word-progetto-colombo-avviso-pubblico--asse-iii--dd-127-2012.doc
Provincia di Macerata (scadenza 7.11.2012):
http://formazione.provincia.mc.it/wp-content/blogs.dir/3/files/avvisi/sintesi-bando-creazione-dimpresa-2012.pdf
http://formazione.provincia.mc.it/wp-content/blogs.dir/3/files/avvisi/allegato-a-alla-dd-506_2012_bando-creazione-impresa1.pdf
http://provincia.fm.it/public/bandi/726/avviso-creazione-di-impresa-asse-iii-inclusione-sociale.pdf
http://provincia.fm.it/public/bandi/726/modulistica-in-formato-word-progetto-colombo-avviso-pubblico--asse-iii--dd-127-2012.doc
Provincia di Macerata (scadenza 7.11.2012):
http://formazione.provincia.mc.it/wp-content/blogs.dir/3/files/avvisi/sintesi-bando-creazione-dimpresa-2012.pdf
http://formazione.provincia.mc.it/wp-content/blogs.dir/3/files/avvisi/allegato-a-alla-dd-506_2012_bando-creazione-impresa1.pdf
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